Domani 20 marzo si terrà a Bruxelles,
presso il Parlamento Europeo, un briefing rivolto agli
europarlamentari sul problema degli UAP(Unidentified Anomalous
Phenomena). Ad organizzare l’evento è stato
l'eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro, del gruppo dei Verdi
(Verts/ALE), che il 31 gennaio 2024 aveva già presentato
un’interrogazione per chiedere come mai, nell’ambito nel nuovo
programma spaziale europeo, non si tenesse conto dell’analisi delle
osservazioni di UAP ai fini della sicurezza e sorveglianza
legata alle missioni spaziali. Promotore dell’incontro è stato il
gruppo ufologico olandese UAP Coalitie Netherland, di recente
costituzione, che si sta adoperando per attivare anche in Europa
meccanismi di analisi e studio sugli UAP sul modello di quelli
esistenti negli Stati Uniti.
Dal 2019, infatti, l’amministrazione
americana ha ripreso ad occuparsi ufficialmente di UFO/UAP tanto da
costituire nel 2022 presso il Dipartimento della Difesa una
commissione di studio, la AARO (All-domain Anomaly Resolution
Office), che sta raccogliendo ed analizzando le segnalazioni di
eventi anomali nell’ambito delle forze armate e del personale
dell’amministrazione USA. Il briefing del 20 marzo, rispetto ad
altre iniziative precedenti, rappresenta un’importante novità
perché saranno coinvolti anche i ricercatori privati, gli “ufologi”,
per sensibilizzare gli eurodeputati su un argomento che, se è
tornato di stringente attualità dopo i casi dei palloni-spia
stratosferici osservati sui cieli statunitensi, in realtà da decenni
è seguito da associazioni di studiosi.
A fare da portavoce degli ufologi
europei è stato chiamato un italiano, Edoardo Russo, membro del
collettivo EuroUFO e dell’iniziativa internazionale UAP Check,
dirigente del Centro Italiano Studi Ufologici che da quasi
quarant’anni si occupa di studiare il fenomeno UFO in modo serio e
razionale. Russo avrà il compito di presentare lo
scenario europeo e l’impatto che gli UAP hanno sull’opinione
pubblica sia a livello di segnalazioni, sia di curiosità ed
interesse: "Ci sono milioni di cittadini europei che hanno osservato
fenomeni non identificati, che si chiedono cosa hanno visto e che
hanno tutto il diritto di ricevere delle risposte adeguate dalle
autorità".
"Al momento" - aggiunge Russo - "sono
solo le organizzazioni private, costituite da volontari e
appassionati, che si fanno carico di cercare di dare una risposta a
queste testimonianze. Un coinvolgimento degli enti pubblici europei
in questo tipo di attività potrebbe fornire i mezzi e le competenze
per dare al pubblico le adeguate informazioni".
Non è però la prima volta che le
istituzioni di Bruxelles si occupano di UFO. Alla fine del 1990, in
seguito ad una serie di osservazioni in Belgio, il deputato belga
Elio Di Rupo ottenne che il Comitato per l’Energia, la Ricerca e la
Tecnologia valutasse la possibilità di creare un organismo di studio
del fenomeno. Ad occuparsi della cosa fu incaricato il fisico Tullio
Regge (all’epoca parlamentare europeo) che nel 1993 avanzò la
proposta di incaricare il Gruppo di Studio sui Fenomeni Aerospaziali
Non identificati (GEPAN, oggi GEIPAN), creato nel 1977 in seno al
Centre National d'Etudes Spatiales (CNES), elevando le sue competenze
a livello europeo. Nel 1994 però legislatura arrivò al suo termine
e la proposta non ebbe seguito.
Il 22 gennaio 2004 l’eurodeputato
catanese Sebastiano (Nello) Musumeci (UEN, Italia) presento’
un’interrogazione con cui si chiedeva alla Commissione “se
potrebbe far sapere se non ritiene opportuno promuovere e coordinare
le ricerche e le informazioni riguardanti i fenomeni atmosferici
sconosciuti in tutta la Comunità europea, delegando possibilmente
tale compito ad un ente specializzato e forte di una lunga esperienza
come, ad esempio, il SEPRA (Service d'Expertise des Phénomènes
Rares Aérospatiaux) di Tolosa o l'Agenzia Spaziale Europea”. In
essa l’eurodeputato sostenne che una seria indagine sui fenomeni
atmosferici sconosciuti da parte dei vari centri spaziali e di
ricerca dell’UE meritava un’attenzione particolare da parte della
Commissione, poiché si tratta di fenomeni che non possono essere
relegati alla competenza nazionale dei singoli Stati membri
dell’Unione.
E’ invece di questi giorni la
proposta di risoluzione presentata da Francisco Guerreiro per creare
un meccanismo istituzionale europeo per la raccolta e valutazione
delle osservazioni di “fenomeni anomali non identificati”.
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