The Glamour Lounge: il salone di bellezza che conquista il cuore di Roma

Dopo l'eccezionale successo dell'opening-party avvenuto ormai 10 giorni fa, "The Glamour Lounge" si conferma come il nuovo punto di riferimento per la bellezza nel quartiere Prati a Roma. Situato in via Circonvallazione Clodia 115, questo gioiello di eleganza e stile continua a stupire e affascinare il pubblico romano. Il salone, guidato dalla carismatica Angeliki Katsiadaki, ha attirato l'attenzione di numerose donne romane desiderose di sperimentare un'esperienza unica nel suo genere. L'atmosfera avvolgente e l'accoglienza impeccabile dello staff hanno reso ogni visita a "The Glamour Lounge" un momento indimenticabile. Ma il salone non intende fermarsi qui. Con l'arrivo imminente dell'estate, "The Glamour Lounge" si prepara ad accogliere le donne romane con tante nuove iniziative e trattamenti pensati per esaltare la bellezza sotto il sole estivo. Dalle nuove acconciature trendy alle manicure colorate e alla cura della p

Lavoro, Tiso-Arbia (Iniziativa Comune): “Donne fondamentali per crescita economica. Ma Italia indietro”



“L’aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro è un ingrediente essenziale per garantire la crescita economica. Uno dei più grandi freni alla crescita economica del Belpaese è la mancata partecipazione delle donne al lavoro. Basta pensare che dipendono principalmente dal reddito delle donne, nell’ambito della coppia, sono meno del 10% del totale; questa differenza espone le donne a un maggior rischio di dover lasciare la propria carriera per prendersi cura della famiglia.
Da una ricostruzione recente, all’inizio degli anni 50 solo il 33% delle donne statunitensi lavorano. Venti anni dopo erano il 43% e nel 2000 erano il 60%. In Europa il tasso di partecipazione femminile al lavoro è al 53% in Francia, il 56% in Germania, il 64% in Norvegia. L’Italia è ferma al 41%. L’Istat ha recentemente pubblicato nel suo rapporto annuale dati che dimostrano l’importanza del reddito delle donne nel bilancio familiare. L’Italia è il paese europeo in cui il reddito dell’uomo, all’interno della famiglia, è più rilevante. Il motivo del divario è chiaro: le donne in media, guadagnano meno degli uomini sia perché sono discriminate in forma diretta sia perché tendono ad essere collocate in mansioni e settori che pagano meno. L’arrivo di un figlio peggiora la condizione reddituale delle donne perché saranno quelle che lasceranno il lavoro per prendersi cura dei figli. Le donne devono essere un fattore fondamentale della produzione: rappresentano metà della forza lavoro potenziale sul Pianeta. Più persone lavorano significa, più produzione e dunque più Pil. Secondo le ricerca fatta dall’European Institute for Gender Equality, un più rapido aumento dell’occupazione femminile farebbe crescere il Pil pro-capite europeo di 3 punti percentuali in più rispetto allo scenario attuale entro il 2050. Di conseguenza, le donne che restano a lavoro dovranno circondarsi di persone diverse per provvedere alla cura dei bambini e della casa, creando altro lavoro. Riteniamo indispensabile aumentare il finanziamento di questi servizi, ad esempio incrementando le risorse stanziate dal PNRR per gli asili nido e strutture simili”. Così, in una nota stampa, il gruppo Iniziativa Comune, con una rinnovata veste in acronimo EUROMÒ — Uomini liberi per l’Italia e l’Europa condotta dal gruppo di Cooperazione e Proposte guidato da Carmela Tiso e dal portavoce Attilio Arbia.

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