È stato lanciato con successo martedì 16 dicembre, dalla base NASA di McMurdo in Antartide, l’esperimento internazionale GAPS (General AntiParticle Spectrometer), un rivelatore di particelle che, grazie a un pallone stratosferico, volerà sopra i ghiacci dell’Antartide ad una quota di circa 30 km. GAPS ha un ambizioso obiettivo scientifico: identificare rarissime tracce di antimateria nei raggi cosmici, in particolare anti-protoni, anti-deuterio e anti-elio. L’osservazione di questi segnali fornirebbe un indizio fondamentale sulla natura della materia oscura, la cui identificazione rimane, ad oggi, uno dei principali problemi irrisolti della fisica moderna. Il lancio è avvenuto alle 5:37 del 16 dicembre (NZDT), corrispondenti alle 17:37 del 15 dicembre in Italia.
L’Università degli studi di Bergamo partecipa al progetto con un ruolo di primo piano attraverso il proprio Gruppo di Microelettronica, che insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha progettato e realizzato il circuito integrato di lettura del rivelatore, elemento centrale per il funzionamento dello strumento. Il lavoro è stato svolto dal team composto da Valerio Re, Massimo Manghisoni, Elisa Riceputi, Paolo Lazzaroni e Luca Ghislotti.
Il rivelatore traccia il passaggio di particelle impiegando sensori al silicio letti da un sistema di elettronica avanzata, progettato per identificare rarissimi eventi di interesse all’interno di un flusso estremamente elevato di particelle. La sensibilità dello strumento dipende in modo critico dall’elettronica sviluppata anche dal laboratorio di microelettronica dell’Università di Bergamo.
GAPS è una collaborazione internazionale che coinvolge università e centri di ricerca negli Stati Uniti, in Giappone e in Italia, tra cui Columbia University, Massachusetts Institute of Technology, University of California Berkeley, University of California Los Angeles e diverse sezioni dell’INFN. Il progetto è sostenuto da NASA, Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA).
La missione attuale rappresenta la seconda campagna di volo dell’esperimento. Nel 2024 il lancio non era stato possibile a causa delle condizioni meteorologiche avverse. In queste settimane il team internazionale è operativo in Antartide, presso la base di McMurdo, per le attività legate al volo, che proseguiranno fino a gennaio.

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